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19 febbraio, 2009

E se...
... cadesse anche l'ultimo dei tabù? Se, ad esempio, qualcuno decidesse di pubblicare il compenso ricevuto e le ore di lavoro necessarie per realizzare tale progetto? E se questo qualcuno non si chiamasse mario Rossi ma Sagmeister?
Probabilmente avreste in mano la nuova edizione di Sagmeister: Made you Look recentemente recensita dalla rivista eye nel proprio blog (sempre pieno zeppodi news interessanti). Se volte leggervi tutto l'articolo, ecco il link.
Ode.

fonte: una chiaccherata a todo

02 aprile, 2008

Se non avevate sue notizie...


... da un pò di tempo ci penso io! Swissmiss ha appena pubblicato sul suo blog in esclusiva questo bellissimo video che mostra non solo le opere della mostra recentemente chiusa a new york ma anche il bakcstage e non ultimo si può anche ascoltare un mostro sacro come Milton Glaser mentre chiacchera amabilmente e disegna sul vetro (come stefan nella foto)... grazie a Hillman per averlo realizzato... amen.

via swissmiss

25 febbraio, 2008

Sagmeister: mister popular

Potrebbe non interessare a nessuno tuttavia l'ultima fatica di Sagmeister sta facendo parecchio rumore. Dapprima gli insulti su CR blog (se avete voglia di leggervi una sfilza di commenti di cui la maggior parte noiosi fate pure) poi ieri leggo su Speak Up il post di Armin Vit " Sagmeister’s Show Stinks" letteralmente: La mostra - l'esposizione di Sagmeister puzza... sì perchè usare 7,200 banane per un'opera come la sua non può lasciare l'olfatto indifferente. A parte il titolo provocatorio il post non sconfina nell'insulto nè tantomeno gli argomenti che tocca sono stupidi. Non li condivido, ma non li trovo stupidi.

Incuriosita ho letto tutto il post: ok, il personaggio che lo scrive è davvero bravo, si pone delle domande e giustamente il buon stefano gli risponde pure... Se volete leggerlo lo trovate qui.

Fino qui tutto ok... ma quando stamattina ho letto anche questo post, scritto bene ed interessante, beh... a dirla tutta non comprendo come mai si stia facendo così tanto rumore.

20 febbraio, 2008

Obsession

Direttamente dalla fonte e non solo: il sito di Stefan Sagmeister, direi operazione perfetta, per il lancio del libro. Si trovano i video delle "frasi" presenti in "Things I have learned in my life so far" e i contributi di chi vuole inserire le proprie frasi con il proprio visual. Bang! Centro!

19 febbraio, 2008

Ormai un vizio!


Non ci posso fare niente, è che incontro le notizie non posso ignorarle! ecco un bel video.
Sì, è stefan sagmeister. Anche se , leggendo How to think.. devo dire che le interviste che mi hanno impressionato maggiormente sono quelle di Massimo Vignelli e Peter Saville... non mancherò di postarne dei pezzi, ci sono ragionamenti che mi stanno folgorando.

03 febbraio, 2008

Thanks to Stefan Sagmeister

Ho stretto la mano a Stefan Sagmeister. L'ho guardato dritto negli occhi, ci siamo sorrisi un poco e chiaccherato 1 minuto. O meglio lui chiaccherava ed io trattenevo il respiro balbettando frasi in inglese che nessun uomo ha mai sentito. Incontrare il proprio mito vivente, vedere che è un essere umano pensante, gentile e disponibile, capire che è ancora più grande e onesto è l'emozione più grande che abbia mai provato come graphic designer.
A torino il Word Design Capital ormai macina eventi a pieno ritmo: quello organizzato da Bombay Sapphire Inspirational Design Happenings ieri sera alla Piscina Monumentale è e rimarrà per me un'esperienza unica. A bordo piscina, con il suo completo nero alto, snello ed il suo accento austriaco Sagmeister ha lasciato un segno indelebile nella mia percezione di graphic design. Una ricerca continua, un pensiero acuto, un'attenzione particolare al processo creativo lo rende per me in assoluto l'essere umano più interessante del pianeta.
In una maniera semplice e concisa, condita da pochi ma piacevoli aneddoti, ha presentato gran parte dei suoi ultimi progetti la maggior parte dei quali raccolti nel suo ultimo libro
"
Things I have learned in my life so far" . La parte più significativa del lavoro è la continua ricerca di materiale espressivo in cui le frasi da lui raccolte negli anni nel suo diario diventano a tutti gli effetti materia viva. Il video realizzato da Curtis Hillman esplora proprio questo tipo di approccio (é un pò pesante ma ne vale la pena).
Oltre alla continua ricerca espressiva ciò che ho maggiormente apprezzato è il progetto di visual identity per la Casa da Musica in Porto. Per sua stessa ammissione non voleva partire dall'architettura dell'edificio, tuttavia si è reso conto che prescindere da questa era impossibile. Così i differenti prospetti sono diventati il logo stesso della corporate, diventatndo sei differenti logo declinati in tutta la loro potenza attraverso un uso geniale dei colori (presi direttamente dai quadri e dalle immagini dei musicisti) e dalle foto del personale che ci lavora. in questo modo il biglietto da visita di ciascuno appartiene in maniera totale al nome che vi è stampato sopra.
Per il resto non posso che sorridere intimamente per aver avuto la fortuna ed il coraggio (grazie ad ilaria e piero) di presentarmi e chiedergli di firmarmi il libro "How to be a graphic designer without losing your soul" di cui ha scritto la prefazioneche inizia così:
" I love being a desinger. I love thinking about ideas freely and observing them taking shape; I love working concentradly on a project all day, losign myself in the work, and, even after having been involved in this field for almost twenty years, I still love getting a piece back from the printer (if it turned out well)."

Sagmeister is my master!